Siate liberi siate folli
La Marcia delle Libertà
Partita il 6 gennaio 2022 da Venezia.
Ad Assisi, dopo 50 giorni e 700 chilometri lungo pianure, monti, valli e città, cedetti il testimone della Marcia a tutti quelli che avessero voluto proseguirla oppure far cominciare tante altre Marce o unirsi a esse.
Sempre nel segno della pacifica, ma vibrata, protesta in opposizione agli obblighi vaccinali, ai ricatti disumani sul lavoro e sui diritti vitali delle persone. In opposizione alle patenti dell’obbedienza.
Quel testimone è stato raccolto da moltitudini di marcianti, che nessuno può fermare. Le persone che marciano sono anime e corpi che si mobilitano, che si incontrano, che comunicano finalmente da protagonisti, senza condottieri da seguire o palchi soltanto da applaudire. Sono persone che praticano coraggiosamente, individualmente e pacificamente le loro libertà fondamentali senza condizioni, ma lo fanno insieme, tessendo una rete quotidiana e ormai estesissima di contatti stabili e inossidabili. Diventano persone che si conoscono, si riconoscono e si aiutano.
RINGRAZIO tutti quelli che hanno voluto accompagnare i miei passi lungo le tappe da Venezia ad Assisi. Ringrazio quelli, che da lì hanno proseguito verso il sud. Sono i miei supereroi, stracolmi di superpoteri e io li seguo costantemente col mio abbraccio. Uno per una. Ringrazio tutti quei tantissimi che da ovunque e per dovunque hanno iniziato e iniziano ogni giorno nuove Marce delle Libertà e per la Pace. Ringrazio tutti quelli che hanno aperto e aprono le loro case e le loro strutture per accogliere i marcianti liberi. Ringrazio tutti quelli che pur non avendo mai potuto marciare o accogliere, hanno comunque capito il senso della Marcia, quelli che lo diffondono e lo sostengono. Ringrazio soprattutto le donne, che non hanno mai cessato di costituire la componente largamente preponderante in tutto questo. Il che riempie di senso questo cesto già ricolmo di mille e mille significati, individuali e collettivi.
Ringrazio infine anche chi non ha saputo cogliere nemmeno uno di quei significati e continua a chiedersi: “ma a che serve?” “ma perché non sei venuto a Roma?” “ma quante marce stai organizzando?” “basta, qua bisogna andare a Roma… spaccare tutto… I sit in…! I palchi urlanti! Quello serveee! … Lascio il canale…”.
In effetti non tutto si può spiegare a parole. La Marcia ha la stessa evidente utilità dell’aria: anche se non riesci a vederla o a capirla, comunque la respiri 😉
Un bacio per sempre 🤗♥️
Paolo Sceusa